sabato 30 ottobre 2010

Guidare ubriachi e senza patente. Sì, si può fare.


per favore non fatevi sviare dalla brutta immagine che vedete, lo so che è deprimente, ma l'articolo è interessante e più in basso si parla mezzi molto più intriganti dell'oscenità qui sotto


La bicicletta elettrica è senza dubbio una trovata geniale: niente bollo, niente targa, niente casco, niente soldi spesi per il carburante, niente patente. Detta così sembra quasi una favola, eppure è tutto vero. Una bici elettrica ha prestazioni più vicine ad una bici vera e propria che a un ciclomotore tipo i vecchi "Sì", "Bravo" ecc, ma è in grado tranquillamente di trasportare una persona dal punto A al punto B di una città senza spendere nè un euro nè una caloria (altrimenti sarebbe come una bici normale).
In più è l'unico mezzo di trasporto privato - a parte il più scomodo e ingombrante calesse con tanto di asino attaccato - che permette di andare al bar, alzare il gomito fino al limite del coma etilico e tornare a casa, senza preoccuparsi di sgraditi incontri con le forze dell'ordine. Magari rischiando la vita, sì, ma non la patente e la grana.
Detta così la bici elettrica dovrebbe spopolare tra la nostra gioventù squattrinata e alcool-friendly. 
Invece in giro se ne vedono pochissime, e per di più guidate quasi sempre da attempati vecchietti a cui per qualche ragione - molto plausibile, di solito - è stata sottratta la patente.
Il motivo principale è che a controbilanciare i vantaggi delle elettrobici (come direbbero i futuristi) ci sono altrettanti svantaggi. 
Il primo è il design: va bene che non bisogna pretendere troppo, ma la maggior parte delle bici elettriche sembrano disegnate dagli stessi stilisti che progettano sedie a rotelle, il che non è esattamente un complimento. 
Inoltre, l'autonomia è di solito scandalosamente bassa: una cinquantina di chilometri non permettono di usarle per passeggiare tranquillamente, ma solo di usarle come mezzo di trasporto per andare a lavorare.
Chissà perchè poi nelle pubblicità dicono sempre che sono buone "per andare a lavorare", e mai ad esempio "per andare a prendere il caffè da un amico"? Risposta: il design è così deprimente che è impossibile associarle a qualcosa di gradevole.
In terzo luogo la legge italiana - come al solito - è decisamente assurda: le bici elettriche se non sono a pedalata assistita sono equiparate ai motorini, ovvero ci vuole di nuovo la targa, il bollo, il casco e, sopratutto, non si possono guidare dopo aver bevuto. Quindi tanto vale avere uno scooter tradizionale, che almeno va più forte ed è più comodo e divertente da guidare.
In realtà, nella maggior parte delle bici elettriche si può passare dalla modalità "pedalata assistita" - che la equipara a una bici - a quella "va da sola" - che la equipara ad un ciclomotore - semplicemente tirando una leva, ma la sensazione di fare qualcosa di illegale è comunque un deterrente, tanto più che l'eventualità di grane con i puffi non è poi così remota.
E questo discorso sulla pazza legge italiana ci porta alla seconda parte del nostro discorso:


Rifatevi gli occhi dopo la vista della mostruosità all'inizio dell'articolo: questo oggetto dalla bellezza commuovente è costruito dalla Phantom Bikes, ovviamente negli stati uniti. Come potete vedere invece dell'insulso motore elettrico questa ha un vero motore a scoppio da 50cc, che fa schizzare in alto l'autonomia portandola a circa 200 chilometri. La potenza è di circa un cavallo, quindi le prestazioni sono comunque più da bicicletta che da ciclomotore...facciamo da bicicletta con un buon ciclista, ok?
Quello che impressiona però è la bellezza, il fascino che emanano, il rumore old-style che producono e la cura maniacale dei dettagli. Se le nostrane bici elettriche servono per andare a lavorare queste servono per andare a trovare la bellissima fidanzata che è appena arrivata in treno dall'entroterra americano (la "Woody" sopra) o, come la "Mp" qui sotto, per raggiungere l'aereo da guerra con cui difendere eroicamente la gloria della nazione - vabbè, magari più che altro per massacrare migliaia di civili inermi, ma era solo per dire.


In america sono classificate come "Moped", per cui potete guidarle senza casco e, in alcuni stati, anche senza assicurazione. Resta da capire se si possono guidare anche da sbronzi, ma se la risposta fosse affermativa questa sarebbe la soluzione a tutti i problemi di mobilità urbana che ci affliggono quotidianamente. Ad ogni modo, indipendentemente da quello che fanno gli americani, se le bici a motore - a scoppio, chi se ne frega dell'elettrico? Tanto il litio delle batterie inquina più dei gas di scarico - fossero equiparate alle normali biciclette come un tempo, e se fossero belle come queste Phantom Bikes, ne venderebbero a migliaia e io sarei uno dei primi a procurarmene una.

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